Illustrazione di un bambino che abbraccia la gamba della mamma mentre cucina.

Cucinare insieme.

Da quando sei genitore non hai più tempo di fare nulla: nemmeno cucinare.

Se come me hai dei bimbi molto piccoli, prendersi cura di loro è un’occupazione a tempo pieno. Per necessità abbiamo dovuto imparare a fare più cose contemporaneamente. Diciamocela tutta: fare le cose come le facevamo prima dei figli, non esiste più. In questo momento il ritorno alla “normalità” sembra essere un lontano miraggio.

Abbiamo dovuto adattarci

Pur di  far sì che a cena ci sia qualcosa di pronto i genitori sanno dimostrare creatività, tenacia e problem solving.
I metodi che ho sentito raccontare sono innumerevoli, e molti di essi li ho adottati io stessa: 

  1. Distrarre il bambino con i cartoni. La divisione fra chi è favorevole all’utilizzo di schermi e chi no è sempre presente: ma nel momento del pre-cena anche i genitori più restrittivi ammettono che è lecito allentare i divieti riguardanti cartoni animati, tablet con app didattiche ecc. 
  2. Cucinare in modo minimalista. Sughi con pochissimi ingredienti, piatti iper-veloci, piatti di sopravvivenza, verdure già tagliate, elettrodomestici salva-tempo, prepararsi la “linea” – ovvero semilavorati – durante il weekend ecc. 
    Sono tutte strategie che ci permettono di aumentare la velocità, anche concedendoci di ridurre un pò le aspettative circa la qualità del nostro pasto.
  3. Multitasking. Questa strategia consiste nel promuovere il gioco autonomo del nostro piccolo: cerchiamo di far continuare le sue attività supportandolo ogni tanto  e teniamo un occhio alla padella, un occhio al bambino. Abbiamo studiato: e ci avvaliamo di materiali consigliati per stimolare la sua curiosità. Suddividiamo i task di una ricetta per tipo: quelli non essenziali vengono eliminati, quelli più complessi vengono svolti in quei pochi minuti che costituiscono per il nostro bambino il momento di massima concentrazione, quelli semplici – che possono esser fatti con una sola mano – vanno relegati alla fine, quando il bambino è ormai affamato e vuole esser preso in braccio. 

Ma è giusto dar fondo a così tante risorse, in modo continuativo, riducendo quasi a zero le nostre energie – che già a fine giornata scarseggiano – solamente per potersi alimentare bene? Quali sono le conseguenze a lungo termine di queste strategie?

Le conseguenze: più stress, peggior cena

Spesso, al momento di cenare, ci ritroviamo con più stress, stanchezza, e voglia di finire il prima possibile. Mentre invece il momento della cena dovrebbe essere dedicato al piacere di stare in famiglia, e a nutrire le nostre relazioni. 

Come è possibile uscire da questa situazione?
È veramente necessario aspettare che i bambini crescano?
La risposta è prendersi cura di sé.

Ricordati che l’atto di cucinare è prendersi cura di sé: un modo per dare amore sia a te stesso che alla tua famiglia. Se vogliamo iniziare a cucinare in modo più consapevole possiamo far riferimento al mindful cooking1.

Cos’è il Mindful Cooking 

La cosiddetta cucina mindful ci da l’opportunità di allenare la nostra mente per renderla più presente e consapevole, più ricca di senso di apprezzamento e compassione, più abituata al non-giudizio, un training da praticare proprio mentre cuciniamo.

Lo scopo della cucina consapevole è quello di trasformare l’esperienza della preparazione dei pasti da incombenza ad opportunità, spostando l’accento dal risultato al processo del cucinare.

Avere un bambino accanto a sé, per questa pratica, è una vera fortuna in quanto l’approccio dei più piccoli verso le cose è considerato naturalmente mindful: orientati all’esplorazione dei sensi e al vivere l’esperienza, possono essere per noi dei veri e propri maestri zen.

Quali sono i benefici

In cucina sarai più presente: avrai maggior calma e chiarezza e sentirai più intensamente sapori e profumi, apprezzerai di più il processo del cucinare smettendo di viverlo come un peso.
Ed infine, ti sentirai coccolato assaporando i piatti che avrai cucinato: darai amore a te stesso e a tutta la tua famiglia.

6 passaggi per iniziare a cucinare consapevolmente
insieme ai nostri piccoli 

  1. Preparati a cucinare. Fai sapere al tuo bimbo che state per cucinare. Si possono preparare gli utensili e gli ingredienti, si può scegliere assieme cosa cucinare in base alle preferenze o alla giornata, si può infilare un grembiule, utilizzare una torre montessoriana2, scegliere della musica adatta. L’importante è fermarsi e portare tutta la propria attenzione a quello che si sta per fare. Pensate alle persone per le quali state preparando la cena e al momento in cui la servirete. Si può parlare col bambino delle preferenze degli altri familiari e di come è gratificante far piacere agli altri.
  2. Fai come se fosse la prima volta. Non occorre essere cuochi provetti, anzi tutt’altro. Approccia la cucina con la così chiamata mente del principiante (beginner’s mind). Apri gli occhi, il cuore, la mente e sii curioso degli ingredienti, della ricetta. Se non sai come fare, impara dal tuo bambino: osservalo attentamente, lasciati guidare dalle sue domande, esplora con curiosità i suoi pensieri e le sue idee. Cerca di vedere le cose coi suoi occhi. Siate due esploratori del gusto. Più riuscirai a lasciarti andare e più diventerà semplice procedere.
  3. Lasciati andare. Lascia da parte il perfezionismo e l’attaccamento al risultato. Non preoccuparti se qualcosa si rovescia. Fai finta di essere un apprendista in cucina che si sta esercitando. Collaborate: ciascuno con le proprie capacità. Tutti i bambini possono contribuire, iniziando da gesti semplici come: buttare via gli scarti, selezionare e mettere nei contenitori, mescolare.
  4. Attiva tutti i sensi. Sii tutto occhi, naso, bocca, orecchie, mani. Annusa, gusta, guarda, senti nel modo più ampio possibile.
  5. Osserva il tuo bambino. Nota come segue il suo interesse per la nuova attività, concentrandosi a fondo. Osservalo e cerca di capire cosa sta imparando, quali sono le abilità che sta allenando proprio in quel momento. I bambini cambiano ogni giorno, ed il momento che ora stai vivendo è unico: non tornerà più. Il ricordo del tuo bambino, quando ancora non padroneggiava quel determinato gesto, sarà prezioso in futuro e ci ripenserai con nostalgia. Fissa questo ricordo nella tua mente. Lascia da parte video o fotografie.
  6. Non farti prendere dalla distrazione. Se ti accorgi che stai pensando ad altro, o addirittura che hai seguito un treno di pensieri, non importa per quanto tempo sei stato distratto: riporta la tua attenzione al cucinare e al bambino (lui ti aiuterà richiamandoti continuamente ). Sii gentile con te stesso, non c’è nulla di male nell’avere pensieri ed è anzi normale. L’allenamento consiste proprio nel momento in cui riporti l’attenzione a quello che stai facendo. La mente è come un cucciolo che ha bisogno di essere reindirizzato con dolcezza, ancora e ancora. Col tempo migliorerà e ti accorgerai dei benefici.

Grazie per tempo che hai dedicato alla lettura.
Se sei arrivato in fondo all’articolo, spero che ti sia venuta voglia di provare.
Mi piacerebbe moltissimo sentire qualche racconto di come è andata.
Se ti va, puoi lasciare nell’area qui sotto i tuoi pensieri, ricette, suggerimenti, idee, domande, o perchè no, critiche.

  1. What is mindful cooking and how to practice it pubblicato su headspace.com.
  2. Cos’è una torre montessoriana e come crearne una utilizzando uno sgabello Ikea

2 Commenti

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Manuelarispondi
28 Aprile 2020 a 12:45

Grazie per questo articolo! Faccio parte della terza categoria!!! Mi accorgo che per qualsiasi incombenza in casa se la vivo come tale mi stresso e mi stanco più del dovuto, se invece cerco di essere propositiva e disponibile coinvolgendo la bimba mi riesce tutto meglio e siamo anche più sereni tutti! Grazie

Florarispondi
28 Aprile 2020 a 18:44
– In risposta a: Manuela

Sono contenta per te! É una giusta valutazione, che alla fine è il coinvolgimento a fare la differenza. Grazie per il tuo commento Manuela.

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